Un'innovazione tecnico-agronomica serve e si diffonde se è conveniente sotto il profilo economico. La minima lavorazione del terreno abbinata all'agricoltura di precisione è l’innovazione più importante introdotta nei seminativi dall'avvento degli ibridi di mais, ma gli agricoltori hanno bisogno di dati e di cifre indiscutibili per convincersi a fare il grande salto. Eccoli.
Kverneland Academy, progetto varato nel 2018 in collaborazione con l’equipe del prof. Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, si è posta l’obiettivo di fornire un quadro finalmente chiaro sui benefici di queste due innovazioni agronomiche, mettendole a confronto con il percorso tradizionale che prevede aratura e successive erpicature (cioè quello che la maggior parte degli agricoltori continua a voler fare anche oggi, non considerando che solo l’innovazione può cambiare i connotati del conto economico che oggi non li soddisfa).
L’attività di campo 2019 è stata realizzata presso l’azienda Villagrossa di Casteldario (Mantova) su una superficie complessiva di 28 ettari suddivisi in 9 prove ripetute due volte, secondo quanto stabiliscono i canoni della sperimentazione ufficiale.
Oltre a Kverneland Group Italia, ideatrice del progetto, hanno collaborato in partnership Bayer, Dekalb, Scam e la ditta Speziali Antenore con l’agronomo Bruno Agazzani che ha eseguito tutte le operazioni colturali, rilevato i dati di ogni operazione e realizzato il coordinamento agronomico in accordo con i partner tecnici.
Nel 2019 sono state applicati tre livelli di precisione a tre tecniche di lavorazione del suolo:
La novità 2019 è stata quella di inserire nel livello 1 la dose variabile di seme con dose fissa di concime e nel livello 2 la dose variabile del concime con dose fissa di seme, per valutare meglio l’incidenza di questi due mezzi tecnici sulla redditività finale.
La base di partenza è stata la mappatura dei 28 ettari di terreno con la società Agrisoing che ha fornito il dettaglio di tutte le analisi fisiche e chimiche per poter predisporre le mappe di prescrizione.
Prima di leggere le tabelle riassuntive dei dati di confronto è opportuno considerare la seguente legenda:
Come si vede dalla tabella in alto, le produzioni di granella sono mediamente basse a causa di eventi atmosferici come un’alluvione all’emergenza del mais e una grandinata in fioritura, che hanno penalizzato un mais di classe 500 seminato anche un po’ tardivamente.
Il prezzo della granella preso a riferimento per i calcoli è pari a 173 euro/tonnellata.
Come si nota, il ricavo più alto si è ottenuto con la minima lavorazione abbinata alla dose variabile di seme, seguita da aratura con dose variabile di seme e da strip till sempre con dose variabile di seme.
Ma se andiamo ad analizzare il reddito netto, quindi una volta dedotti tutti i costi, si vede come rimane vincente la minima lavorazione unita alla dose variabile di seme con 569 euro/ha, ma al secondo posto si piazza lo strip-till con 479 euro/ha di reddito e al terzo sempre lo strip-till con dose variabile del concime con 436 euro/ha di reddito netto, staccando nettamente le lavorazioni tradizionali anche se a queste si applica l’agricoltura di precisione.
Gli istogrammi azzurri a destra dell’immagine forniscono un quadro di insieme dei risultati, dal quale emerge che:
In un prossimo articolo analizzeremo le voci di costo che mettono in risalto il vantaggio garantito dalla minima lavorazione e dallo strip-till.